Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

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martedì 20 dicembre 2011

La mia barba

È ufficiale, la mia barba non è mai stata così lunga. Potrei legarla, a fatica ma potrei. La gente comincia a notarla. Porto il pizzetto dal 1996, inizio di primavera. Me lo feci "crescere" in Germania durante lo scambio di classi con il liceo Hans Purrman di Speyer. Ricordo di aver notato che i 4 peli che avevo in faccia erano più di 4 e decisi di tenerli. Da allora, fatta eccezione per un errore di calcolo alcuni anni fa, non sono mai rimasto senza. Più di recente sono arrivati i baffi, forse la parte che preferisco. Purtroppo le radici dei peli sulla mia guancia destra non sono dritte e quindi la barba mi cresce a vortice. Questo mi ha sempre impedito di avere quelle barbe coreografiche, cortissime come l'erba di Wimbledon. Io sono meno rifinito. Da quando ho cominciato a lavorare la barba è stata un problema ed un'arma. Un problema perché, nonostante sia curata, la barba non è mai vista di buon occhio. Un paio di anni fa il commercialista algerino di un'azienda mi invitò a tagliarla. Mi disse che non era bene tenerla. Non ho capito bene, lui parlava solo francese. Però è anche un'arma, soprattutto qualche hanno fa mi ha conferito una certa credibilità. Da pischello mi son ritrovato a discutere per via del mio ruolo e la barba mi dava qualche anno in più. A me piace la mia barba, mi piace cambiarla e giocarci, mi piace farmi la barba con pennello, sapone e lametta,rendermi tempo. Non sono uno di quelli da barba tutti i giorni ancora assonnato. Insomma, non la tengo per pigrizia. Anche adesso che cresce ho un obiettivo preciso e il giorno del mio compleanno la taglierò. Per ora la rifinisco e tengo pulito il collo. Stavo riflettendo sulla barba nella storia, specialmente perché presto qualcuno mi romperà le scatole invitandomi a tagliarla. Io credo che la crociata contro le barbe sia figlia del rigetto degli anni 70 vissuto negli 80. I giovani anni 80 erano lisci fino a luccicare e questo ce lo siamo un po' trascinati. Chi aveva successo era glabro, perfettamente glabro, solo comici e professori potevano avercela. In quei vent'anni 70-80 abbiamo sputtanato la barba. E pensare che la barba è sempre stata protagonista dei grandi della storia. Vado a braccio: Cristo, in ogni ritratto Socrate Platone Seneca Leonardo Marco Polo, quello delle mille lire Cavour Einstein Tutti i grandi re del Medioevo, più o meno, o almeno il Barbarossa Garibaldi Babbo Natale Marx Freud Mi fermo. Giusto per far capire che quelli con la barba possono anche essere persone perbene. Poi l'ho già scritto, mia figlia adora giocarci.

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